L'aspetto più significativo del corpo sottile è la forza psicospirituale conosciuta come kundalini-shakti. Che cos'è questa misteriosa presenza nel corpo umano?
Parlando metafisicamente, il kundalini è una manifestazione microcosmica dell'Energia primordiale, o Shakti. E' la Potenza universale inclusa nei limiti del corpo-mente.
Questo è a volte interpretato erroneamente come una mera "Forza" ed è poi convenientemente contrastata con il principio dell'amore. Ma, come Sir John Woodroffe notò tempo fa, Shakti è Potenza, o Capacità cosmica, e così lo sono anche la Beatitudine (ananda), la Supraconscienza (cit), e l'Amore (prema). Alcune autorità la chiamano "Intelligenza Divina".
Quindi, in un certo senso, la frase "energia del kundalini" è un nome sbagliato, perché abbiamo la tendenza a considerare l'energia con una forza fisica neutrale. Il termine shakti, al contrario, ha una connotazione molto più positiva e creativa. Soprattutto, shakti è una forza intelligente e conscia. Detto questo, non avendo miglior traduzione, è conveniente usare i termini italiani equivalenti quali "forza" o "energia".
Il termine kundalini significa "colei che è avvolta a spirale (o arrotolata)" e si riferisce al fatto che la kundalini, o kundali, viene visualizzata come un serpente che dorme arrotolato tre volte e mezzo intorno ad un fallo (linga) nel centro bioenergetico più basso del corpo umano (il muladhara chakra). Questo serpente blocca il canale energetico centrale con la sua bocca. Questa simbologia suggerisce in maniera semplice che il kundalini si trova, normalmente, in uno stato dormiente o latente. Nel muladhara chakra abbiamo una sorta di nodo, infatti, chiamato il Brahma granthi, il quale blocca il kundalini. Quando questo nodo viene sciolto, la Shakti del kundalini inizia a risalire il canale energetico principale (lo sushumna) lungo la spina dorsale fino alla cima della testa (sahasrara chakra) e lì si fonde con Shiva. Ci sono però altri due blocchi lungo il sushumna, il Vishnu granthi nel chakra del cuore e in Rudra granthi nel ajna chakra. Questi nodi o blocchi energetici impediscono al kundalini di ascendere fino ad arrivare alla cima della testa, e solo quando questi nodi sono sciolti, la saggezza e la forza investono il praticante. Inoltre, tutti i chakra devono essere risvegliati prima che il kundalini possa risalire completamente e Shakti possa quindi incontrare Shiva.
Nel corpo umano, l'Energia primordiale è polarizzata in energia potenziale (ovvero la omogenea kundalini-shakti) ed energia dinamica (ovvero la variata prana o prana-shakti). Regolando il flusso di prana, l'energia potenziale può essere mobilitata, e questo ha come risultato il famoso fenomeno del "risveglio del kundalini". Quindi il prana è usato per agitare e scuotere e portare in attività la dormiente energia del kundalini. Questa situazione è analoga al bombardamento di un nucleo atomico con particelle ad alta energia, il che destabilizza l'atomo e porta al rilascio di una energia incredibilmente potente.
Attraverso il controllo del respiro, l'energia vitale (prana) può essere trasportata dai nadis destro e sinistro e convogliata nel canale centrale, ed in questa maniera la "principessa addormentata" viene risvegliata. Spesso questo processo è spiegato come il "riscaldamento" del kundalini, e può essere comparato all'innescamento di una reazione nucleare attraverso lo sgancio di una bomba convenzionale. Che questa comparazione non sia inverosimile è evidente dalla descrizione del momento in cui il kundalini si risveglia data da Gopi Krishna:
"Improvvisamente, con un ruggito come quello di una cascata, ho sentito un fiume di luce liquida entrare nel mio cervello attraverso in midollo spinale. Completamente impreparato ad un tale sviluppo, fui preso completamente di sorpresa; ma recuperando istantaneamente l'autocontrollo, rimasi seduto nella stessa postura, mantenendo la mia mente nel punto di concentrazione. La illuminazione crebbe sempre più splendente, il ruggito più forte, ed io percepii una sensazione di oscillazione e subito dopo mi sentii scivolare fuori dal mio corpo, completamente avvolto in un alone di luce".
Nel caso di Gopi Krishna, questa esperienza fu piuttosto inaspettata ed incontrollata. Lo stesso accadde ad Hiroshi Motoyama nella sua prima esperienza del risveglio della kundalini, avvenuta in seguito a circa un anno di pratica yoga, la quale consisteva nel svegliarsi alle 3 ogni mattina, praticare asana per mezz'ora e poi meditare per 3 o 4 ore, prima con pranayama, poi sul muladhara chakra. Durante questa pratica, racconta il Dott. Motoyama:
"(...) iniziai a notare nuove sensazioni. Avevo una sensazione di prurito nel coccige, un formicolio nella fronte e sulla testa, e una sensazione febbrile nel basso ventre. Potevo sentire un suono come il ronzio delle api intorno al coccige (...). Queste sensazioni continuarono per 2 o 3 mesi. Un giorno, meditando davanti all'altare come al solito, percepii il basso ventre particolarmente febbricitante e vidi in quella parte del corpo una luce rossa e nerastra come una palla di fuoco che stava per esplodere nel mezzo di vapore bianco. All'improvviso, una forza incredibile venne su lungo la mia spina dorsale fino alla punta della testa e, anche se durò solo uno e due secondi, il mio corpo si alzo di qualche centimetro da terra. Ero terrorizzato. Tutto il mio corpo stava bruciando, e un terribile mal di testa non mi permise di fare nulla tutto il giorno. Questo stato febbricitante continuò per due o tre giorni. Sentivo come se la mia testa sarebbe esplosa da un momento all'altro di energia. L'unica cosa che mi dava sollievo era il picchiarmi sulla testa, intorno alla "porta di Brahma" (...). Non ho avuto esperienza di molte delle difficoltà fisiche e mentali che sono spesso associate con questo fenomeno (del risveglio del kundalini n.d.T), probabilmente perché fortunatamente la mia "porta di Brahma" era già aperta e la shakti ha potuto fluire liberamente nella dimensione astrale".
Tuttavia, lo scopo del Tantra yoga e dell'Hatha yoga è quello di indurre questo evento in condizioni controllate così che il praticante non debba soffrire il tipo di effetti disastrosi che Gopi Krishna e tanti altri meditatori così come non-meditatori hanno vissuto, a volte anche per prolungati periodi di tempo. I sintomi di un risveglio involontario ed errato del kundalini possono essere piuttosto severi - da emicranie intollerabilmente dolorose ad episodi psicotici.
Il metodo tradizionale afferma che quando l'energia dormiente del kundalini-shakti è risvegliata, questa sale violentemente fino al centro della corona, dove avviene la fusione beata tra Shakti e Shiva, i due poli della Realtà. In questa descrizione è implicita l'idea che il kundalini sia completamente dinamizzata, e che il corpo del praticante sia sostenuto dal "nettare" (amrita) che fluisce dall'unione dei due poli della Realtà.
Gli studiosi occidentali del Kundalini-yoga trovano questo modello difficile da accettare ed hanno offerto altre soluzioni informate dalle leggi della fisica. Esistono varie ipotesi, e una di queste è il modello che compara il corpo ad un magnete bipolare. La concentrazione intensa e il controllo del respiro porta ad una "sovra-saturazione", il che causa un processo induttivo nel polo statico (il muladhara chakra). L'energia vitale inizia cioè a fluire da quel chakra. L'energia che è rilasciata è equivalente a quell che l'ha impattata, ma è di un tipo opposto e non si esaurisce.
Il curioso fenomeno del risveglio del kundalini, ovvero le sensazioni di caldo intenso, luce, suoni, pressione e a volte dolore non deve essere confuso con la kundalini in sé, ma sono spiegabili in termini neuro-fisiologici: per maggiori informazioni in riguardo, vedi L. Sannella, The Kundalini Experience: Psychosis or Transcendence? (Lower Lake, Calif.: Intergral Publishing, 1987). La maggior parte di esperienze psichiche e mistiche hanno una base fisiologica, ma oltre queste manifestazioni fisiologiche del kundalini esiste il regno del kundalini come cit-ananda (consapevolezza beata).
L'esperienza del kundalini fu presumibilmente vissuta dai nostri antenati già nei tempi antichi, dal momento in cui l'umanità ha incontrato la dimensione spirituale, eppure il significato extra-ordinario di tale esperienza non fu riconosciuto fino all'arrivo del Tantra. Il Kundalini-Yoga è il prodotto maturo di una lunga storia di esperimenti psicospirituali, e presuppone la scoperta del corpo come manifestazione o "tempio" del Divino.
Più di ogni altri, fu Gopi Krishna (1903-1984), il maestro del Kashmir, che ha "democratizzato" il fenomeno del kundalini. Riguardo la sua autobiografia "Kundalini, l'Energia Evolutiva dellUomo" scrive:
"Quello che la mia esperienza mi ha chiaramente rivelato è il fatto stupefacente che, nonostante sia guidata da una Super-Intelligenza, invisibile ma allo stesso tempo indubbiamente vista come quella che gestisce l'intera operazione, il fenomeno del kundalini è interamente di natura biologica".
Questa frase ci lascia con il dubbio se considerare il kundalini come una forza esclusivamente spirituale o se questa è anche un fenomeno biologico...
Ma nel Tantra ogni distinzione netta tra spirito e materia ha poco significato, in quanto immanenza e trascendenza coesistono.
Questo significa che finché non vivremo noi stessi l'esperienza del kundalini, capendo quindi che cos'è e rendendola rilevante nella nostra vita, sarà difficile, se non impossibile, spiegare e capire con esattezza che cos'è questo fenomeno del kundalini.
References:
Feuerstein, George (1998), The Yoga Tradition. Its History, Literature, Philosophy and Practice. Hohm Press, Arizona
Krishna, Gopi (1993). Living with Kundalini. Shambhala.
Motoyama, Hiroshi (1981), Theories of the Chakras, New Age Books, India